Anatomia energetica

Può sembrare un argomento per nulla inerente al tema trattato in questo sito, ma in realtà non è così. Per comprendere azioni e significati sia dei Mandala attivi che degli Yantra chakra, credo che una base di conoscenza di come funziona la fisiologia energetica umana sia utile.

Ogni cosa crea un’interazione, forme, colori, simboli ecc., quindi inevitabilmente ha un’impatto con il nostro campo energetico. In questa pagina ho voluto esporre, in modo sintetico e di semplice comprensione per tutti, il funzionamento di questo nostro campo e di conseguenza l’importanza di prendersene cura.

Come siamo fatti al di là delle apparenze

Noi siamo materia, energia, mente, emozioni e spirito

I livelli energetici

Il sistema dei chakra

I sette chakra principali

I canali energetici

Le interferenze

Noi siamo materia, energia, mente, emozioni e spirito

Ebbene si, noi siamo tutto questo… contemporaneamente!

Come facciamo ad essere materia ed energia contemporaneamente? Albert Einstein lo ha dimostrato con la sua “teoria della relatività”: E = mc2, dove l’Energia è uguale alla massa per  il quadrato della costante velocità della luce nel vuoto (c2). Ovvero, questa formula stabilisce che massa ed energia sono equivalenti, due aspetti della stessa realtà.

In parole semplici la materia è energia “coagulata”, ovvero, è energia, prima ad alta frequenza, che rallentando la sua vibrazione ha abbassato talmente tanto la sua frequenza da divenire particella e quindi materia.

Ma come facciamo ad essere materia ed energia allo stesso tempo?

Analizzando gli atomi che compongono la materia troviamo particelle elementari che vibrano, inoltre vedremo quanto siamo complessi e come ogni parte di noi ha una sua vibrazione specifica.

L’importante ora è capire che tutto è energia!

e come vedremo, tutto è anche interconnesso, ovvero, ogni cosa esistente nell’universo è collegata, attraverso legami più o meno forti, subendone in qualche modo l’interferenza.

La meccanica quantistica ha spiegato ciò attraverso il fenomeno dell’entanglement.

una frase famosa recita:

“Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”


I livelli energetici

Siamo esseri multidimensionali.

Nessuno mette in dubbio l’esistenza di forze invisibili come l’energia elettrica, le onde elettromagnetiche, le onde radio, i raggi gamma ecc., ma la struttura di questa realtà vale anche per noi.

Non siamo solo un corpo fisico, probabilmente avrai già sentito parlare di aura e di sensitivi che sono in grado di vederla. Esistono anche speciali strumenti in grado di fotografarla.

Cos’è l’aura? È un campo energetico, è l’insieme dei nostri corpi “sottili”.

L’aura è composta da strati, da quello più esterno a quello più interno, ed ogni strato ha una frequenza vibratoria diversa. Lo strato più esterno ha la vibrazione più alta (spirituale); a mano a mano che ci avviciniamo al corpo fisico la frequenza diminuisce fino ad arrivare alla materializzazione dell’energia, ovvero al corpo fisico. L’aura ha la funzione di sostenere la vita del corpo fisico e di interagire con il resto dell’universo.

Il biologo Rupert Sheldrake lo definisce “campo morfogenetico”; secondo lui sarebbe responsabile dell’organizzazione, della struttura e della forma del sistema vivente e avrebbe anche una sua memoria; inoltre questo campo sarebbe presente in ogni organismo, sia animale che vegetale. Questo campo morfogenetico conterrebbe le informazioni di come gli atomi si devono organizzare per dare vita alla forma nella materia, proprio come a livello biologico funziona il nostro DNA. Osservando l’aura di un seme si scorgerebbe la figura della pianta adulta.

Noi viviamo contemporaneamente su diversi piani, abbiamo corpi che vibrano a diverse frequenze, ecco perché siamo materia ed energia allo stesso tempo, e perché siamo materia, energia, mente, emozioni e spirito.

L’immagine che segue lo illustra chiaramente:

A partire dallo strato più vicino al corpo fisico fino a quello più esterno troviamo:

  • Corpo eterico, (rosso), è quello con la frequenza più bassa, più vicina allo stato fisico; è il corpo che sostiene e coordina le funzioni organiche;
  • Corpo emotivo, (arancione), in questo strato avvengono tutte le dinamiche emotive; qui sono registrate le esperienze passate che condizionano i comportamenti e le reazioni agli eventi;
  • Corpo mentale, (giallo), qui c’è la mente, il pensiero, come e quanto pensiamo forma questo corpo;
  • Corpo astrale, è lo strato di passaggio tra il mondo più fisico e quello spirituale. Qui c’è il riassunto dei corpi inferiori e il loro stato determina l’interazione che abbiamo con i piani spirituali. Quando dormiamo ci spostiamo nel corpo astrale, una vera e propria dimensione parallela in cui possiamo esperire realtà superiori.
  • I tre corpi successivi fanno parte del piano spirituale. Non è mia intenzione addentrarmi per ora in questi mondi perché esulano dal compito che mi sono prefissata di illustrare il mondo energetico più collegato alla vita nella realtà materiale. Ora siamo qui, viviamo qui, e penso che comprendere la realtà fisica, emotiva e mentale sia già tanto in questo momento.

Un perfetto stato di salute psico-fisica e mentale determina un disegno armonico di ogni corpo sottile, a creare un’aura equilibrata in ogni sua parte.

Le nostre tendenze a prevalere in un aspetto più che in altri, ad esempio: se pensiamo e rimuginiamo in continuazione, o siamo preda continua delle emozioni senza controllo, il rispettivo corpo prenderà il sopravvento sugli altri determinando uno squilibrio. L’aura avrà un eccesso di colore del corpo predominante e le dinamiche di quel corpo prevarranno nelle esperienze di vita.

Il libero fluire dell’energia attraverso i vari corpi è condizionato dal loro stato. Tutte le esperienze negative passate in qualche modo hanno lasciato “il segno”, e questo determina una perturbazione nello scorrimento energetico impedendo il funzionamento ottimale del nostro essere.

Ovviamente questo è normale, ognuno di noi trasporta un bagaglio di esperienze non proprio “elaborate”. Spesso siamo portati a rimuovere ciò che ci causa dolore indirizzando la nostra attenzione altrove, ma questo non fa altro che archiviarle nei nostri corpi e prima o poi ci dovremo fare i conti. L’alternativa è affrontare lo squilibrio derivante, che nel tempo potrebbe anche trasformarsi in malattia.

Ma vediamo come può accadere ciò, conoscendo il compito specifico del sistema dei chakra.


Il sistema dei chakra

Nella figura qui a fianco è illustrata la forma di un chakra.

Avrai sentito parlare tantissime volte di chakra, ma sai cosa sono?

I chakra oltre ad essere centri energetici, che vedremo meglio dopo, sono dei “trasformatori”, proprio come i caricabatterie che prendono la corrente a 220 volt dalla presa di corrente nel muro e la trasformano a 12 volt per alimentare il tuo smartphone senza fulminarlo!

Allo stesso modo i chakra prendono l’energia “sottile”, ovvero, ad alta frequenza e la trasformano in energia vitale assimilabile dal nostro organismo, esattamente come un caricabatterie. Il lavoro di questi chakra trasformatori però è un po’ più complesso, perché attraversa vari passaggi… barriere… corpi.

Attraversa i nostri corpi sottili, uno ad uno, e ognuno di essi come abbiamo visto vibra su frequenze diverse ma progressive, dall’esterno verso l’interno, dalle frequenze più alte a quelle più basse. Quindi il chakra prende l’energia spirituale, quella con le frequenze maggiori, e la trasforma abbassandola progressivamente e alimentando uno ad uno i vari corpi, dando ad ognuno di essi l’energia adatta alla sua propria frequenza, fino al corpo fisico.

Il movimento energetico dei chakra non avviene esclusivamente dall’esterno verso l’interno, ma anche in senso opposto. Questo succede quando, invece di assorbire energia dal cosmo, la cediamo all’esterno. Questa cessione di energia può avvenire in modo inconsapevole attraverso diversi meccanismi, tra cui alcuni derivati da relazioni interpersonali tossiche. Se dopo essere stato in “certi” ambienti o in compagnia di “certe” persone ti ritrovi sfinito, scaricato… forse è il caso di rivedere le tue dinamiche, continua a leggere e capirai di più…

Abbiamo visto come i chakra trasportano e trasformano l’energia attraverso i nostri corpi sottili alimentandoli, ma come si riflette tutto ciò a livello fisico? Di seguito vediamo uno schema del processo di trasformazione e di circolazione delle energie mutuate dai chakra:

  • l’energia Spirituale, Universale, Prana, Qi, o comunque la vogliamo chiamare viene recepita dal chakra;
  • all’interno del chakra come abbiamo detto viene progressivamente trasformata abbassando le sue frequenze attraverso i 7 corpi sottili fino ad arrivare alla frequenza compatibile con il nostro corpo fisico;
  • a questo punto l’energia esce dal chakra e si immette nei canali energetici che hanno il compito di diffonderla in tutto il corpo fisico;
  • dai canali l’energia viene trasmessa primariamente al sistema nervoso, quello più reattivo. Il sistema nervoso infatti ha un funzionamento molto affine a quello energetico, sottostando alle regole dei poli positivo/negativo, ovvero sistema nervoso simpatico/parasimpatico;
  • a questo punto l’energia scorre e alimenta il sistema endocrino, altro sistema molto affine a quello dei chakra, poi vedremo la stretta connessione che c’è tra i due;
  • e infine, gli ormoni prodotti dal sistema endocrino sotto la spinta energetica si riversano nel sangue regolando un’infinità di processi biochimici che regolano l’intera fisiologia del nostro organismo.

Quanti sono i chakra? In realtà sono tanti, sono ben 144!

Solo 21 riguardano prettamente la dimensione fisica, ma noi concentreremo la nostra attenzione su 7 chakra, quelli principali:

Nella figura precedente vediamo la collocazione dei 7 chakra sul nostro corpo fisico. Due di essi hanno un unico ingresso (1° e 7°). Gli altri, (dal 2° al 6°) hanno un aspetto anteriore e uno posteriore, ma la radice è sullo stesso livello. I chakra anteriori sono quelli emotivi: la pancia risponde alle emozioni, è la nostra parte più intima, il feto è piegato sulla pancia come a proteggere questa parte più sensibile.

I chakra posteriori sono quelli della volontà: da dietro i chakra attivano una spinta affinché noi procediamo in avanti, radicando la loro energia nella spina dorsale, la nostra struttura di base per stare in piedi e procedere nella vita.

Il 1° e il 7° chakra sono collegati tra loro dal canale energetico (nadi) Sushumna, un canale importantissimo che scorre dentro il midollo spinale; qui le energie del cielo entranti dal 7° chakra, e le energie della terra, provenienti dal 1° chakra, si uniscono, dando vita all’energia dell’uomo.


I sette chakra principali

Vediamo ora uno ad uno i sette chakra principali nelle loro caratteristiche peculiari, come influenzano il nostro corpo e come il loro sviluppo è condizionato dal nostro stadio evolutivo.

Dobbiamo immaginare questi sette chakra come una scala, un percorso dal basso verso l’alto. Nasciamo, sperimentiamo la vita ed evolviamo passando dal 1° chakra, al 2°, al 3° e così via.

In realtà è difficile per l’uomo materialista andare oltre al 3°; ciò non significa che gli altri chakra siano chiusi, come qualcuno erroneamente afferma, perché non ci sarebbe vita; significa semplicemente che quella persona vive principalmente con l’energia dei primi 3 chakra, e vedremo cosa comporta ciò.

Il nostro compito su questa terra è evolverci e raggiungere la completa consapevolezza, completezza e conoscenza, lavorare su di sé significa questo.

A mano a mano che percorreremo il nostro cammino in consapevolezza i chakra si attiveranno naturalmente, è questa la via, non hanno senso pratiche energetiche per “aprire i chakra” se non c’è uno sviluppo evolutivo concomitante. 

1° chakra – Mûlâdhara   (radice)

Collocazione: alla base della spina dorsale, nella zona del perineo.

Dal momento della nascita la nostra coscienza deve fare i conti con la materia.

L’energia di questo chakra è finalizzata al radicamento, all’esperire l’esistenza nel mondo materiale, l’istinto di sopravvivenza, la fame, la sete, un luogo dove vivere che ci protegga e il benessere fisico.

L’elemento è la terra, ciò che rappresenta lo stato materiale.

Le ghiandole endocrine collegate a questo chakra sono le surrenali, responsabili della produzione di numerosi ormoni tra cui cortisolo, adrenalina e noradrenalina, gli ormoni dello stress e della risposta “combatti o fuggi” propri degli stati di emergenza e di sopravvivenza.

Quando il 1° chakra è in squilibrio: a livello fisico si possono verificare problemi al perineo, all’ano, ai reni, alle ossa, obesità, stitichezza, problemi alle gambe, in particolare a ginocchia e piedi. A livello psico-emotivo si possono manifestare: paura del mondo e una tendenza a mettersi in difensiva nella maggior parte delle situazioni, mancanza di stimoli e di voglia di vivere, incapacità di lasciare andare il passato, insicurezza e incapacità di affermarsi nella vita, paura del cambiamento, mancanza di praticità, incapacità di portare a termine progetti creati a livello mentale.

2° chakra – Svadhisthâna   (la propria dimora)

Collocazione: nella parte inferiore dell’addome, tra l’ombelico e il pube.

Una volta assicurato il necessario per vivere, l’attenzione si sposta, da sé stessi al mondo intorno a noi e in questa energia si entra in relazione con gli altri esseri umani. La spinta ora è verso l’unione e la fusione, al fare comunità, al ricercare un partner e a procreare.

Il rapporto con gli altri mette in moto il mondo emozionale rappresentato dall’elemento acqua.

Le ghiandole endocrine collegate al 2° chakra sono le gonadi, le ghiandole che secernono gli ormoni riproduttivi.

Quando il 2° chakra è in squilibrio: a livello fisico si possono verificare: problemi agli organi genitali e urinari, prostatiti, infertilità, rigidità alla parte inferiore della schiena, coliti, sindrome da colon irritabile e altre patologie intestinali. A livello psico-emotivo: ansia, attacchi di panico, non saper discernere tra le proprie emozioni e quelle altrui, impotenza, frigidità.

3° chakra  Manipura   (gemma rilucente)

Collocazione: nel plesso solare, pochi centimetri sopra l’ombelico.

Entrando in comunità si sa, sorgono i primi problemi relazionali, i giochi di potere, le debolezze che portano alla sottomissione o l’arroganza di voler prevalere, la dipendenza dal potere che incanta l’ego. In questa energia si esprime il nostro modo di porci in società, di metabolizzare la vita, di trasformare noi stessi.

Qui c’è l’IO SONO, la massima espressione di sé stessi.

Il fuoco è l’elemento di questo chakra, il fuoco trasforma e metabolizza, qui noi dobbiamo avere la capacità di superare i conflitti trovando l’equilibrio con gli altri esseri, dando il giusto valore a noi stessi. Purtroppo la maggior parte degli esseri umani è bloccata in questo processo.

La ghiandola endocrina collegata al 3° chakra è il pancreas. Il pancreas è incaricato di contribuire alla metabolizzazione del cibo sia attraverso la produzione di insulina e glucagone che regolano i livelli di glicemia, che di specifici enzimi necessari alla digestione.

Quando il 3° chakra è in squilibrio: a livello fisico i problemi si riflettono soprattutto sull’apparato digestivo, quindi si possono avere ulcere alle mucose dello stomaco o del duodeno, problemi a fegato e cistifellea, colesterolo elevato, diabete, ipoglicemia, disturbi digestivi. A livello psico-emotivo: incapacità di rapportarsi con gli altri, debolezza o superbia, aggressività, egoismo, scatti d’ira, prevaricazione, angoscia, insonnia, stress.

4° chakra – Anahata   (non colpito)

Collocazione: sopra lo sterno, all’altezza del timo, sopra il cuore.

Dopo aver trasformato sé stessi, aver trasceso le prime tre energie che sono incentrate sui dilemmi materiali, il chakra del cuore è pronto ad aprirsi, l’energia dell’amore si espande.

Amore verso gli altri ma anche verso sé stessi, che non è ego, non è indulgenza, propri del 3° chakra, ma amore vero, incondizionato, amore che proviene dal cuore.

L’elemento di questo chakra è l’aria, un elemento più leggero degli altri, qui ci avviciniamo al mondo spirituale. L’aria, il respiro, veicolano il prana, l’energia vitale, la mente attraverso il respiro può influenzare il corpo. Questo chakra, nella sua posizione centrale costituisce il ponte di unione tra i chakra superiori e quelli inferiori.

La ghiandola collegata a questo chakra è il timo, una ghiandola poco conosciuta, molto sviluppata nei bambini, che con l’aumentare dell’età tende a ridursi. Nel timo si sviluppano i linfociti T, che sono cellule immunitarie importantissime; la loro azione impedisce la proliferazione di patogeni nelle nostre cellule proteggendoci da virus, batteri e anche da alcuni tipi di cancro.

Quando il 4° chakra è in squilibrio: a livello fisico la correlazione è con cuore, polmoni e sistema immunitario, quindi alcuni disturbi che si possono verificare sono: ipo o ipertensione, colpi apoplettici, aritmie cardiache, angina, stagnazione del flusso sanguigno, asma, malattie respiratorie, malattie autoimmuni o deficit immunitario. A livello psico-emotivo, caratteristici di questo chakra sono: narcisismo, indifferenza emotiva, rifiuto di amare sia sé stessi che gli altri.

5° chakra – Vishuddha   (purificazione)

Collocazione: nella gola.

La stretta via, il portale da attraversare per accedere ai mondi superiori. In questo chakra avviene la “purificazione” necessaria per poter accedere all’energia dei chakra superiori (per poter attraversare la porta del paradiso bisogna essere puri di cuore).

La purificazione avviene per mezzo della comunicazione attraverso il suono, la vibrazione, l’espressione di sé e la creatività.

Il quinto chakra è il regno della coscienza che controllacrea, trasmette e riceve la comunicazione. Il suo elemento è l’etere, ove le onde si propagano e trasmettono informazioni.

Le ghiandole endocrine collegate al 5° chakra sono tiroide e paratiroidi. Queste ghiandole sono importantissime per tutti i processi metabolici del corpo, la tiroide regola la crescita, i battiti del cuore, il colesterolo, il peso e l’energia corporea, le paratiroidi regolano il metabolismo del calcio.

Quando il 5° chakra è in squilibrio: a livello fisico possiamo avere disturbi alla gola, al collo e all’udito, raffreddori, problemi alle corde vocali, iper o ipotiroidismo, disfunzioni metaboliche. A livello psico-emotivo: timidezza, vergogna, inibizione, mancanza di creatività, tendenza a nascondere le proprie azioni.

6° chakra – Ajna   (percepire)

Collocazione: al centro della fronte, tra le sopracciglia.

Nel momento in cui ci siamo purificati possiamo accedere al nostro potenziale metafisico.

Attraverso il sesto chakra abbiamo la possibilità di percepire mondi fino ad ora sconosciuti.

L’intuito viene attivato tramite l’inconscio purificato.

Qui si aprono possibilità come chiaroveggenza, chiaroudienza, chiaropercezione, ma soprattutto si acquisisce la capacità di vedere le cose come realmente sono.

L’elemento corrispondente a questo chakra è la luce. Tramite l’interpretazione sensoria della luce otteniamo informazioni sul mondo circostante. La luce illumina l’oscurità, illumina l’ignoranza.

A livello di questo chakra troviamo la ghiandola ipofisi, essa è il generale del sistema endocrino, regola la maggior parte delle ghiandole, monitora la presenza degli ormoni nel sangue e manda messaggeri alle ghiandole sulla necessità di generare o ridurre la produzione di ormoni.

Quando il 6° chakra è in squilibrio: a livello fisico si possono verificare problemi agli occhi, vista sfocata, tensione agli occhi, cataratta, cecità, mal di testa, cefalea, labirintite, squilibri endocrini. A livello psico-emotivo: incapacità di concentrazione, nevrosi, incubi, crisi interiore, tendenza ad estraniarsi.

7° chakra – Sahasrâra   (millefoglie)

Collocazione: in cima alla testa, sopra la fontanella.

Ed eccoci al chakra più alto, se il percorso intrapreso ci ha portato a questo punto vuol dire che abbiamo lavorato molto bene.

Il settimo chakra è la porta per l’illuminazione, da qui abbiamo accesso al sapere, alla conoscenza illimitata.

Questo chakra ci mette in relazione con l’intelligenza divina.

Quando raggiungiamo questo livello, il seme della nostra anima è germogliato dalle sue radici nella Terra, è cresciuto verso l’alto attraverso gli elementi di Acqua, Fuoco, Aria, Etere e Luce, e ora si protende verso la sorgente del tutto, la coscienza stessa, sperimentata attraverso l’elemento del pensiero.

Collegata al 7° chakra troviamo la ghiandola più misteriosa e importante di tutto il sistema: l’epifisi, detta anche ghiandola pineale. L’epifisi ha funzione neuroendocrina, secerne l’ormone melatonina, antagonista dell’ormone dello stress cortisolo (notare il collegamento 1° – 7° chakra). La melatonina è responsabile della regolazione dei ritmi sonno-veglia, ha azione immunomodulante e antinfiammatoria, da essa dipende anche il processo di invecchiamento ed è stata provata la sua azione contro il cancro. La produzione di melatonina può essere regolata anche dalle pratiche di meditazione.

Quando il 7° chakra è in squilibrio: a livello fisico si possono verificare emicrania, agitazione, incapacità di rilassarsi, insonnia. A livello psico-emotivo: depressione, sbalzi d’umore, incapacità di concentrazione, confusione mentale, apatia, incapacità di apprendere o comprendere, dislessia, discalcolo, psicosi.

Nota al simbolismo dei chakra

I Chakra Yantra, come già spiegato (vedi Yantra e mandala tradizionali), sono dei simboli induisti, come i mandala sono peculiari alla filosofia buddhista.

Queste figure, nel loro simbolismo contengono elementi esplicativi importanti, sono dei veri e propri “strumenti di guarigione”.

Premetto e ritorno un attimo sul concetto di frequenze, ovvero, abbiamo visto che tutto vibra, noi compresi; i nostri corpi, i nostri chakra, le nostre nadi ecc. devono vibrare a determinate frequenze in un tutto armonico. Quello che non abbiamo detto è che queste frequenze possono essere influenzate in modo armonico o disarmonico da vibrazioni esterne e/o interne.

Un tipo di interferenza che può influire sulle vibrazioni dei nostri chakra è rappresentata dai suoni. Il suono è un elemento la cui natura vibratoria è facile da comprendere (pensa alle onde radio). Ebbene, nelle figure qui sopra puoi notare dei simboli grafici, sono sillabe sanscrite, rappresentano dei suoni, dei vocalizzi che se recitati hanno la capacità di rimettere in fase il chakra, sono i cosiddetti “mantra”.

In particolare la sillaba al centro del chakra è il mantra del chakra, le sillabe che vedi sui petali invece sono i suoni relativi alle nadi che partono dal chakra per trasportare l’energia in tutto il corpo. Il numero dei petali è relativo al numero di nadi che partono da quel chakra.

Per quanto riguarda il settimo chakra devo puntualizzare che il numero di petali riprodotto è simbolico, infatti questo chakra, di petali ne dovrebbe avere mille; inoltre la sillaba al centro è uguale a quella del sesto chakra, il mantra “OM”; in realtà il suono del settimo chakra è il silenzio, ma la sillaba “OM” resta comunque il suono più elevato, che rappresenta la creazione nella sua essenza più pura.


I canali energetici

Come il sistema circolatorio, che attraverso arterie e vene distribuisce il sangue a tutto il corpo, i canali energetici distribuiscono energia a tutto il nostro organismo.

Si conoscono due grandi sistemi di canali energetici: le nadi e i meridiani dell’agopuntura.

Le nadi ci vengono descritte dalla medicina tradizionale indiana e i meridiani dalla medicina tradizionale cinese.

Questi due sistemi di canali non sono la stessa cosa, anche se alcuni percorsi possono coincidere, la loro rete è completamente diversa. Anche l’energia veicolata è diversa, le nadi trasportano il Prana, un’energia più sottile, i meridiani trasportano il Qi, un’energia eterica, più materiale, che è possibile addirittura misurare con alcuni strumenti.

Qui prenderemo in esame solamente le nadi della tradizione indiana perché sono i canali della circolazione energetica più affine al sistema dei chakra.

Le nadi

Il termine “nadi” deriva dal sanscrito “nad” che significa tubo, canale o vena. Tali canali, che partono da un punto (kanda)  situato alla base della  spina dorsale,  sono le vie attraverso le quali scorre il “prana” (traducibile come soffio o energia vitale, respiro o energia cosmica) che va ad alimentare tutte le parti del corpo.

Per molti testi le nadi sono 72.000, ma c’è chi sostiene che queste siano 35.000.

I principali testi concordano nel distinguere quattordici nadi principali, di cui dieci tenute in maggior considerazione, ossia la nadi centrale – sushumna, e quelle afferenti ai nove buchi del nostro corpo (ida e pingala – narice sinistra e destra; hastijihva e gandari – occhio sinistro e destro; pusa e yasasvini – orecchio sinistro e destro; alambusa – bocca; kuhus – organo sessuale; samkhmi – ano).

Sono invece tre le nadi principali oggetto della nostra attenzione:

Sushumna, la nadi più importante, canale centrale in cui scorre la Shakti Kundalini.

Ida, che rappresenta l’energia femminile, lunare, riflessiva.

Pingala, che rappresenta l’energia maschile, solare, creativa.

Sushumna

la sushumna nadi si estende lungo la colonna vertebrale, partendo dal coccige, fino alla fontanella in cima al cranio, infatti, il midollo spinale era chiamato sushumna nadi dagli yogi del passato. Il midollo spinale è sospeso, o calato, nella cavità della colonna spinale. Allo stesso modo, la sushumna è calata dentro il canale spinale.

I sette chakra sono localizzati lungo la nadi principale (sushumna) partendo dalla regione coccigea (muladhara, 1° chakra), risalendo alla zona degli organi genitali (svadisthana, 2° chakra), plesso solare (manipura, 3° chakra), regione del cuore (anahata, 4° chakra), zona della gola (vishudda, 5° chakra), zona frontale del cranio – terzo occhio (ajna, 6° chakra), cima della testa (sahasrara, 7° chakra).

All’interno di sushumna, in profondità c’è  un minuscolo canale sottile, e tramite esso, Kundalini, quando risvegliata, passa dal muladhara al sahasrara chakra.

Kundalini

Quando Shakti Kundalini risiede nel chakra di base, si riposa. Qui diventa il serpente arrotolato (kundalini-shakti), che si avvolge tre volte e mezza nel Muladhara chakra. In questa forma è il potenziale inerente nella materia, la forza femminile primordiale della creazione, e la forza evolutiva nella coscienza umana. Nella maggior parte della gente rimane dormiente, tranquillamente addormentata nella sua dimora arrotolata alla base della spina dorsale. Il suo nome deriva dalla parola kundala, che significa “avvolto”.

Una volta risvegliata,  questa dea si srotola e si arrampica verso l’alto, chakra dopo chakra, fino a raggiungere il chakra della corona che si trova sulla sommità della testa. Attraversando ogni chakra, essa risveglia il chakra in questione nel suo soggetto. Se essa riesce a raggiungere il chakra della corona e a completare il proprio viaggio, si riunisce alla sua controparte, Shiva, la Coscienza Divina, e da questa riunione consegue l’illuminazione e la beatitudine.

Ida e Pingala

Le nadi Ida e Pingala sono ai lati sinistro e destro della spina dorsale. Nel corpo fisico corrispondono approssimativamente alle catene simpatiche di sinistra e di destra. Ida parte dal testicolo/ovaia destro e Pingala da quello/quella sinistro; s’incontrano con la sushumna nadi nel muladhara chakra e formano un nodo. Queste nadi s’incontrano di nuovo nell’anahata e nell’ajna chakra.  Ida scorre per la narice sinistra e Pingala per quella destra. Ida è chiamata anche chandra nadi (luna) e Pingala surya nadi (sole). Ida è fresca e Pingala è calda.


Le interferenze

Hai presente come funziona la vecchia radio? Tu giri la manopola e lei captando le onde radio di diverse frequenze, si sintonizza sui canali corrispondenti, crea un collegamento e di conseguenza puoi sentire quello che i canali trasmettono: musica, programmi radiofonici ecc… Ecco, noi funzioniamo allo stesso modo! Solo che i canali sui quali ci connettiamo sono quelli delle emozioni, delle energie, alte o basse, dei diversi “mondi”, o piani di esistenza.

Con il nostro bagaglio di emozioni e il nostro livello energetico ci connettiamo a quelle stesse emozioni, a quello stesso livello energetico. Se la nostra realtà è dominata dalla paura, dall’insicurezza, dalla negatività, ecc., quelle saranno le frequenze sulle quali ci sintonizzeremo, rimandandoci così eventi, informazioni corrispondenti e connettendoci con le stesse emozioni di altre persone o di chi ci vuole manipolare utilizzando e alimentando quelle emozioni negative in noi.

Essere liberi significa non lasciare che le nostre emozioni siano condizionate da persone o eventi esterni. Usare il proprio potere significa essere liberi di scegliere come vivere al di là degli eventi terreni.

Ma come fare? Innanzitutto osservare sé stessi e incominciare ad essere consapevoli nel momento in cui si innesca tale meccanismo. Sapere è già metà del fare.Trasformati in un osservatore, esci dalla tua realtà e osservati.

 Ascolta le tue emozioni e chiediti:

  • questa emozione è mia o l’ho assorbita da altri?
  • questa emozione è proporzionata a ciò che sto vivendo?
  • questa emozione cosa mi può portare di costruttivo?

Per difenderti e staccarti dalle emozioni disturbanti devi imparare ad

elevare il tuo livello energetico

Quando abbiamo un’energia alta nulla può nuocerci. Virus, funghi, batteri, non possono attaccare un organismo con un’energia alta. Persone ed eventi disturbanti si allontanano da chi ha un livello energetico elevato, oppure non entreranno in relazione con lui a livello emozionale.

Tutto ciò che ascoltiamo, vediamo, mangiamo, beviamo, percepiamo… in poche parole tutto ciò che introduciamo nel nostro corpo, anche attraverso i 6 sensi, ebbene si, i sensi sono 6, per tutti, non c’è bisogno di essere sensitivi. Dicevo… tutto ciò che entra nel nostro corpo possiede energia, dalla musica al cibo. Dobbiamo essere attenti a ciò che introduciamo perché entrerà a far parte del nostro essere.

Musica soave, rilassante, classica ecc. è stato dimostrato (Masaru Emoto) che può armonizzare l’acqua riportandola al suo assetto originale; per contro, musiche metal, come anche imprecazioni ecc. la disgregano portando informazioni anti-vita. Sappiamo che il nostro corpo è composto al 70% di acqua (come i mari sulla terra… guarda un pò!), pertanto comprendiamo quanto può agire su di noi un tipo di musica piuttosto che un altro, innalzando oppure abbassando la nostra energia. Lo stesso accade col cibo, con le bevande, con la TV, con ciò che introduciamo a livello intellettuale ecc..

Vivere in un ambiente malsano piuttosto che in mezzo alla natura fa una grandissima differenza sul nostro livello energetico. Per elevare la propria energia è utile indossare orgoniti e pietre, praticare la meditazione regolarmente, e per chi si vuole addentrare nel mondo della radiestesia e della radionica utilizzare circuiti radionici e mandala attivi.

la casa

La casa è uno di quei luoghi di cui bisogna avere estrema cura, e non sto parlando di togliere la polvere dai mobili; una casa può essere pulitissima sotto l’aspetto igienico e sporchissima sotto quello energetico. Certamente è importante anche la pulizia, perché la sporcizia fisica veicola e ingloba quella energetica, come è importante l’ordine, forse di più.

Ammassi di oggetti di fatto bloccano l’energia della casa che invece deve circolare armoniosa come quella del corpo. Energia bloccata in casa = energia bloccata nel corpo! La casa è la nostra seconda pelle, ma non solo, è la seconda pelle della nostra famiglia. La disciplina del Feng Shui insegna molto su questi aspetti, e si occupa di analizzare e porre rimedio agli squilibri dell’ambiente secondo un’antica conoscenza millenaria.

pulizia energetica della casa

Soprattutto quando si è costretti a stare in casa per lungo tempo, diventa una questione fondamentale da non trascurare. La nostra casa assorbe il vissuto, si impregna… e a volte, si stanca. Avete mai visto case deperire in poco tempo? crolla l’intonaco, si rompe tutto… La casa è viva, vive dell’energia dei suoi abitanti e nel contempo sostiene e protegge chi la abita, è uno scambio di favori, potremmo definirlo più propriamente “uno scambio d’amore”.

Le case vuote invecchiano più velocemente; le case che hanno “visto” eventi tragici portano su di sé la sofferenza; le case che hanno “ascoltato” litigi furibondi ne portano la memoria, l’energia pesante e la rilasciano poco alla volta, molto lentamente. Una casa così che viene acquistata da una famiglia ignara può creare dei problemi, per questo è importante eseguire periodiche pulizie energetiche, e nel caso di problemi evidenti rivolgersi a un professionista.

Ma passiamo al lato pratico della pulizia energetica della nostra casa: innanzitutto aria, aria, aria! Arieggiare gli ambienti giornalmente, soprattutto dove si è dormito. Durante la notte il nostro corpo rilascia tossine, e questo lo fa anche la nostra psiche attraverso i sogni, soprattutto se non li ricordiamo. Si impregna di tutto ciò che abbiamo incamerato emozionalmente durante la giornata, e rimane tutto lì, in casa.

Rimedi che possono aiutarci nella pulizia energetica sono:

  • sale grosso
  • incensi
  • salvia bianca
  • miscele spray con rimedi floreali e oli essenziali

il sale grosso è un eccezionale pulitore energetico, possiamo usarlo anche sulla nostra persona. Dopo una giornata pesante concediti un bagno in vasca con una tazza di sale grosso e rimani almeno 15-20 minuti. Se non hai la vasca puoi mettere il sale in un panno e legarlo sotto al soffione della doccia in modo che l’acqua lo attraversi. Per la casa è bene porre diverse ciotole di sale grosso nei punti nevralgici delle stanze, sotto i letti, e cambiarlo periodicamente (osserva quando si sporca); il sale “assorbe” letteralmente le energie negative, pertanto, al momento dell’eliminazione fai attenzione a non toccarlo e buttalo nel WC.

Incensi e salvia bianca si usano cospargendo i loro fumi per la casa; insisti particolarmente negli angoli delle stanze e dietro porte e mobili, luoghi in cui le energie ristagnano più facilmente; tutto ciò va fatto a finestre aperte. Una volta finite tutte le operazioni, pulita la casa sia a livello fisico che energetico, chiudi le finestre e spruzza il tuo rimedio floreale preferito, in particolare sul letto e negli angoli delle stanze.

Come per la propria persona è possibile elevare e armonizzare l’energia della casa, quindi via libera all’utilizzo di cristalli, mandala, yantra e orgoniti, meglio se costruiti appositamente per il proprio ambiente.

Avere cura di noi stessi è sempre più una necessità, conoscere come farlo è fondamentale, non sprechiamo la vita nella sofferenza.


 

BIBLIOGRAFIA E LETTURE CONSIGLIATE

  • Anodea J. “CHAKRAS RUOTE DI VITA” – Armenia Editore
  • Brennan B.A. “MANI DI LUCE” – Corbaccio Edizioni
  • Dale C. “IL CORPO SOTTILE” – Bis Edizioni
  • Masaru E.- Jurgen F. “L’ACQUA CHE GUARISCE” – Mediterranee Edizioni
  • Riboldi D.- Viacava C. “MEDICINA DELL’HABITAT E DOMOTERAPIA” – M.I.R. Edizioni
  • Yannick D. “FENG-SHUI: LA CASA IN ARMONIA COL COSMO” – Edizioni Amrita