Portfolio

di Daniela Segurini

Yantra e Mandala unici dipinti a mano

I Mandala possono essere realizzati con funzionalità specifiche, per una persona e/o una situazione, o semplicemente con lo scopo di trasmettere armonia e bellezza all’ambiente.

Gli Yantra invece sono veri e propri “strumenti universali”, non hanno funzioni personalizzate, ma legate agli archetipi della tradizione induista.

Mandala attivi

Sono costruzioni geometriche del tutto simili ai mandala classici, ma con la peculiarità di proiettare un’azione energetica ben precisa.
In realtà questi mandala prima di tutto sono dei “circuiti energetici”, infatti, come i grafici radionici agiscono nell’ambiente e sulle persone.
Essendo l’azione energetica data da forme geometriche, disegni, simboli e colori contenuti all’interno dei mandala, inevitabilmente ciascuno di essi possiede questo potere, anche quelli costruiti inconsapevolmente.
La differenza risiede nell’intenzione e nella capacità di utilizzare i diversi elementi assemblandoli in modo armonico e costruttivo.
Tutti i mandala di seguito riportati possiedono al loro interno l’armonia della proporzione aurea, la geometria sacra e specifiche funzioni energetiche.


Mandala Marte

Tela su telaio cm. 40 x 40 (+ 3 cm. di bordo per lato anch’esso dipinto). Pittura acrilica e pigmenti (2022)

Emana un’energia altissima, intorno alle 500.000 u.B.

Una forza dirompente che si è percepita chiaramente in fase di costruzione.

Il mandala si sviluppa su 5 livelli, più la freccia esterna, intervallati da cornici ad una distanza tra loro corrispondente alla sezione aurea.

Ogni livello è strutturato geometricamente su uno o più valori numerici differenti, collocandoli quindi su diverse frequenze vibrazionali, ovvero dimensioni. Le cornici in questo caso rappresentano una sorta di portale dimensionale.

Dall’interno all’esterno:

Livello 1) base 5; livello 2) base 22; livello 3) base 7; livello 4) base 9; livello 5) base 20+11.

Questo mandala contiene le energie marziane della forza e della direzione. Facilita e preme per il raggiungimento degli obiettivi infondendo l’energia occorrente, ma sempre in armonia con il creato.


Mandala Armonizzazione Universale

Tela su telaio cm. 70 x 70. Pittura acrilica (2022)

Emana un’energia intorno alle 24.000 unità Bovis.

Questo mandala è stato costruito con l’intento di emanare energie armoniche alla terra e a tutti i suoi abitanti.

Citando il grande Ermete Trismegisto: “come in alto così in basso”. Da questo sunto l’applicazione delle leggi universali al nostro pianeta.

L’osservazione, per la comprensione dell’evoluzione energetica all’interno del mandala, va direzionata dall’esterno verso l’interno. Ogni “giro” è rappresentato da un numero (frequenza):

0)  Lo sfondo nero dipinto in oro è parte integrante del mandala e rappresenta lo spazio vuoto dal quale tutto ha origine. È il punto zero, il punto di bilanciamento di tutte le polarità esistenti in forma potenziale, non ancora manifeste.

9)  Nove sono i petali, nove è la “misura delle gestazioni”, il tempo necessario per manifestare nel mondo un nuovo essere. I colori rosa e azzurro rappresentano la dualità, il femminile e il maschile, che unendosi nell’acqua (argento lunare) generano la terza entità (1+1=2+1=3).

1)  64 petali numerati in sanscrito (riduzione teosofica: 6+4=10=1). 64 sono le possibili espressioni di triplette di nucleotidi che compongono i codoni del DNA. 64 sono le possibili combinazioni di linee yin e yang che compongono gli esagrammi dell’I-Ching. La numerazione in sanscrito richiama il gruppo Shakti delle 64 Yogini, le divinità tantriche rappresentanti il ciclo del tempo, dee guerriere e protettrici. Sia le pratiche legate alle Yogini, che la divinazione tramite l’I-Ching, hanno lo scopo di “tirare fuori le anime dall’illusione” (Maya).

2) 11 petali globosi rossi e arancioni, i colori del primo e del secondo chakra, ovvero i primi due scalini evolutivi dell’essere umano. 11, numero maestro portatore di grande sensibilità e capacità intuitiva. Chi non è in grado di sostenere la potente energia di questo numero scivola naturalmente alla frequenza del numero 2 (riduzione teosofica del numero 11), espressione della dualità, della vita nella materia. Qui l’occasione è quella di elevarsi oltre la mondanità, ovvero la dimensione dell’ego, esprimendo appieno le proprie potenzialità ad un livello superiore, quello dell’11 appunto.

3) 12 petali di fior di loto blu decorati in oro, il colore della perfezione. I fiori di loto simboleggiano la purezza e l’illuminazione. Il 12 è il numero sacro della trasformazione, sacro come il numero 3, risultante dal 1+2. Il 12 rappresenta la totalità originaria, l’influsso sulla terra del modello cosmico di pienezza e armonia. Simbolo di un ciclo, un tempo in cui si svolge la prova iniziatica fondamentale per accedere al sacro spazio del tempio.

2) 38 petali di colori diversi, 38 aiuti per accedere al livello superiore attraverso le prove del mondo duale (3+8=11;1+1=2). Ogni petalo non solo corrisponde, ma contiene letteralmente un Fiore di Bach. Questi meravigliosi rimedi vibrazionali  scoperti dal dott. Bach sono appunto 38, e ognuno di essi emana una frequenza specifica atta a riequilibrare la rispettiva emozione distorta, dei veri e propri “aiuti”. Ogni petalo è stato testato per trovare il colore sinergico al fiore di Bach corrispondente, che a sua volta è stato utilizzato nella diluizione della pittura.

4) il quadrato rappresenta lo spazio interiore, il tempio entro cui risiede la divinità. Lo spazio è determinato dalla posizione centrale rispetto ai 4 punti cardinali:

  • sud: rosso + arancio. I colori dei chakra inferiori, 1° e 2°.
  • est: giallo, il colore del 3° chakra.
  • ovest: rosa, il colore del 4° chakra.
  • nord: blu + viola. I colori dei chakra superiori, dal 5° al 7°.

5) 50 sono i petali (5×10). Riduzione teosofica: 5+0=5. Il numero 5 riporta alla stella a cinque punte che si espande dalla forma pentagonale, figura che contiene nella proporzione tra tutti i suoi segmenti il rapporto aureo Phi. È inoltre il simbolo dell’uomo, della sua unità composta da materia e spirito, come rappresentato dall’uomo vitruviano di Leonardo.

8) L’ottava si esprime, nelle sue frequenze sempre più vicine ad una qualità divina, come a voler accordare e proteggere il nucleo.

4) la ruota del Dharma con 22 raggi. Solitamente sono 8, qui ne abbiamo 22, numero maestro, il Grande Costruttore. Il Dharma è la Legge divina, tutto si compie secondo questa legge. Il numero 4 (riduzione teosofica del numero 22) è relativo alla manifestazione terrena, allo spazio. Il numero 22 è un generatore che opera ad un livello superiore, in questo caso sotto la legge del Dharma.

1) La divinità interiore rappresentata dal Buddha, il raggiungimento dell’illuminazione e l’unione con il tutto, l’Uno. Le mani del Buddha qui assumono la posizione del Dharmachakra mudra, questo gesto rappresenta la messa in moto della ruota e quindi la trasmissione degli insegnamenti attraverso cui è possibile comprendere il Dharma, affinché si possa vivere secondo la giusta Legge.


Mandala “Evoluzione”

Tela su telaio rotondo diam. cm. 60. Pittura acrilica (2011)

Forme geometriche: quadrato – ottagono – dodecagono.
La costruzione del sé poggia su solide basi e si proietta verso l’esterno sviluppando la capacità di compiere ogni cosa.
Numerologia: 4 – 8 – 12.
dal 4, numero della materia, al 12, numero sacro della completezza, attraverso l’energia dell’8 che gestisce il potere della realizzazione.
Colori dominanti: rosso – verde – violetto.

Il violetto all’interno rappresenta un animo dalle qualità spirituali che si proietta (frecce) verso l’esterno con forza (rosso) ed equilibrio (verde).

Qualità del mandala: emanazione di energie guida che accompagnano un percorso di crescita dove il successo finale è in armonia con le qualità più elevate della personalità.


Mandala “Energia”

Cartone telato rotondo diam. cm. 20. Pittura acrilica (2012)

Forme geometriche: esagono – quadrato – ottagono – dodecagono.
Forme multiple compongono questo mandala trasmettendo una molteplicità di frequenze armoniche.
Numerologia: 6 – 4 – 8 – 12 – 32.
Stabilità, equilibrio, unione tra cielo e terra, completezza. Secondo la cabala 32 sono i componenti dell’albero della vita e 32 i sentieri della sapienza.
Colori dominanti: tutto lo spettro della luce visibile.

I colori sono distribuiti in modo equilibrato. Si evidenzia la forza del rosso mitigata dalla tranquillità del blu come a donare stabilità nell’espansione verso l’esterno di tutti i colori.

Qualità del mandala: è in grado di energizzare una stanza abbattendo una buona percentuale di energie negative e geopatogene (soprattutto Hartmann).


Mandala “Psiche”

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2013)

Forme geometriche: esagono – quadrato – ottagono.
Riunire l’anima con la personalità nel qui e ora, nel mondo materiale esprimendo sé stessi nel pieno delle proprie capacità.
Numerologia: 6 – 4 – 8 – 12.
All’interno splende una luce (6) che attraverso la propria manifestazione nella materia (4) giunge a realizzare le proprie aspirazioni (8) attraverso l’interezza del proprio sé (12).
Colori dominanti: azzurro – rosa – giallo.

Varie gradazioni di azzurro/blu: colori della tranquillità e della comunicazione; rosa: colore dell’amore verso sé stessi; giallo: estroversione, libertà, espansione.

Qualità del mandala: emanazione energia di guarigione, isola di pace. Lavora sul piano psicologico inducendo in chi lo guarda un’apertura, una stimolazione alla comunicazione.


Mandala “Anima”

Tela su telaio rotondo diam. cm. 40. Pittura acrilica (2014)

Emana un’energia intorno alle 13000 unità Bovis.
Forme geometriche: esagono.
Nella filosofia ermetica rappresenta la sintesi delle forze evolutive e involutive attraverso l’interpenetrazione dei due ternari.
Numerologia: 6 – 22 – 13.
equilibrio ed armonia spirituale e fisica (6); (22) numero maestro, l’energia è orientata al conseguimento degli obiettivi, inesauribile e potente; (13) numero karmico, è associato alla trasformazione e alla perseveranza, dona l’opportunità di imparare a perseverare attraverso le difficoltà.

Colori dominanti: rosa – verde.
Amore verso sé stessi dal rosa; equilibrio, stabilità, costanza e persistenza dalle sfumature di verde.

Qualità del mandala: costruito con l’intento di: “Armonizzatore della coscienza con la funzione di portare al pieno sviluppo del ponte Antakarana”, ovvero all’apertura del canale tra Personalità e Anima. Si è rivelato anche un protettore e caricatore energetico.


Mandala “Protezione”

Tela su telaio rotondo diam. cm. 40. Pittura acrilica (2016)

Emana un’energia intorno alle 10500 unità Bovis.
Forme geometriche: esagono – quadrato – dodecagono.
All’interno del momento presente forze invisibili governano ogni manifestazione attraverso le regole universali della natura.
Numerologia: 6 – 4 – 12.
L’ordine (6) e la completezza (12) governano sulla terra (4) e si esprimono in ogni direzione.
Colori dominanti: blu – rosa all’esterno – oro al centro.
Il blu dona una base di tranquillità sopra la quale le energie sacre si possono esprimere. 

Al centro la perfezione dell’oro mantiene l’equilibrio. 4 lune rosa inviano energie amorevoli nel susseguirsi delle fasi lunari.

Qualità del mandala: riorganizzazione, protezione. Quando l’energia ambientale subisce influssi negativi dall’esterno, riporta ordine nel disordine.


Mandala “Creazione”

Cartone telato rotondo diam. cm. 30. Pittura acrilica (2017)

Emana un’energia intorno alle 9300 unità Bovis.
Forme geometriche: esagono – quadrato.
Unione, comunicazione tra cielo e terra. Richiamo dell’energia nella materia.
Numerologia: 6 – 4.
L’energia del 6 si esprime nel dare e ricevere amore, nell’equilibrio e nell’armonia. Il 4 rappresenta la concretezza, la realizzazione pratica delle idee, la creazione.
Simboli: Marte – Venere.
Principio maschile e principio femminile.
Colori dominanti: rosa – giallo- argento.
Rosa è il colore dell’amore; il giallo ricorda il sole, l’irraggiare, spinge verso ciò che deve ancora svilupparsi. 

L’argento è il colore della luna, qui rappresentata nelle sue quattro fasi, legate al ciclo e al principio femminile.

Qualità del mandala: emanazione di energie creative. Favorisce il concepimento.


Yantra

Gli Yantra da me proposti discendono dalla tradizione Induista, e come da tradizione per loro natura sono già “strumenti” analoghi ai circuiti radionici.
Le loro forme e i simboli contenuti hanno un significato specifico. Le regole che ne dettano la costruzione non possono prescindere dalla tradizione antica, già complessa e spesso imperscrutabile.
È con immensa umiltà che ritengo ci si debba avvicinare alla creazione di queste opere, entrando in punta di piedi e chiedendo sempre prima il permesso.

Per approfondire visita la mia pagina Yantra e Mandala tradizionali.


Sri Yantra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2019)

È forse il più antico, il più potente e sicuramente il più importante di tutti gli yantra.
Le sue forme rappresentano la cosmogenesi, a partire dal punto zero (bindu) contenente tutto il potenziale della creazione.
La genesi si manifesta nella dualità attraverso l’incontro del principio maschile con quello femminile (Shiva e Shakti), rappresentati dai 9 triangoli intersecanti, che a loro volta sviluppano 43 triangoli secondari.

Lo Sri Yantra segna ogni fase dell’evoluzione cosmica ed esprime ogni livello discendente del processo creativo attraverso le sue simbologie tradizionali (triangoli, circoli di petali di loto e il perimetro con le 4 porte).
L
a grafica di questo Yantra deve essere precisa al millimetro e deve seguire delle regole fondamentali, tra cui un incrocio preciso delle linee intersecanti.
Non nascondo che per riuscire a creare la geometria di questo Yantra ho impiegato parecchi anni.

Qualità dello yantra: favorisce il riequilibrio in meditazione, la creazione e la realizzazione dei progetti.


Sri Yantra chakra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2020)

Questo Yantra, simile al precedente, si differenzia nei colori che in realtà non sono casuali …
Abbiamo già visto che questo Yantra rappresenta la creazione, qui è maggiormente chiara la genesi evolutiva, in particolare dell’essere umano in tutte le sue dimensioni e livelli energetici.
I circoli che si vengono a creare osservando i triangoli dello stesso colore rappresentano ognuno di essi un preciso livello energetico associabile ad ogni chakra. Infatti lo Sri Yantra è chiamato anche Sri Chakra.

Questo, come tutti gli yantra è un ottimo strumento di meditazione, in particolare per lavorare sulle proprie dimensioni spirituali.

Qualità dello Yantra: favorisce il riequilibrio in meditazione, la crescita personale e il lavoro su di sé.
Tutti gli Sri Yantra sono molto potenti, apportano un elevato livello energetico, abbondanza e armonia spirituale.


Ganesh Yantra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2020)

Il Ganesh Yantra è un particolare Yantra associato al dio indù Ganesh, un potente dio di saggezza.
Ganesh è simboleggiato con la testa di elefante, e proprio come questo animale elimina gli ostacoli dal sentiero, permettendoci di procedere senza intoppi.
È una fonte di energia positiva con cui l’attività non solo inizia ma procede anche con successo.
Quindi, è utile usare Ganesh Yantra se si sta pianificando un nuovo progetto molto importante o se si sta entrando in una nuova fase della vita.

Il Ganesh Yantra è uno strumento sacro costituito da semplici motivi geometrici, tutti disposti in una particolare simmetria come tradizione insegna.
Può essere esposto in casa o sul luogo di lavoro e ti aiuterà a riempire la tua vita di abbondanza e felicità.

Qualità dello Yantra: attrae energie positive, aiuta con saggezza, fortuna e successo nei nuovi progetti.


Yantra chakra

Gli yantra seguenti sono le rappresentazioni dei sette chakra principali.
Ogni yantra chakra contiene in sé simbologie specifiche atte a far entrare in risonanza il relativo centro energetico.
In particolare, al centro di ogni yantra troviamo il simbolo sanscrito relativo al mantra del chakra, che andrebbe recitato mentre si medita sullo yantra.
Per una spiegazione più dettagliata di questi centri energetici clicca sul seguente link.


Yantra del primo chakra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2011)

Mûlâdhara – Il chakra delle radici

“Dall’energia della coscienza, Brahman è concentrato, da quella materia è nato e dalla materia la Vita, la Mente e i Mondi.”
Mundaka Upanishad 1.1.8

È visualizzato di un colore rosso cupo e vibrante, il colore dell’inizio, il colore con la maggiore lunghezza d’onda e la vibrazione più lenta nello spettro visibile.
Gli indù ritraggono questo centro come un loto con quattro petali all’interno del quale si trova un quadrato.
All’interno del quadrato si trova un piccolo triangolo con la punta rivolta in basso. 

Questo rappresenta la forza del chakra orientata verso la Terra, e cioè verso il basso.
Nel triangolo si trova la Dea Kundalini avvolta intorno al lingam di Shiva, che punta verso l’alto.
Nel centro si trova il simbolo del suono di base, LAM, che contiene l’essenza del chakra.


Yantra del secondo chakra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2011)

Svadhisthâna – il chakra dell’acqua

“Possiamo affermare assolutamente che nulla di grande nel mondo è mai stato portato a termine senza passione.”
George Wilhelm Friedrich Hegel

Il simbolo tantrico di Svadhisthâna ha sei petali, generalmente di colore arancio vivo. Da questo centro emanano sei yoga nadi, (corrispondenti ai petali di loto). All’interno di questo chakra c’è una luna crescente. La divinità che vi presiede è il Signore Brahma e devata è la dea Rakini. Il bijakshara VAM, il bija di Varuna, si trova al centro di questo chakra.


Yantra del terzo chakra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2011)

Manipûra – il chakra del fuoco

“Il chakra Manipûra è come il sole del mattino, meditando su di esso con lo sguardo fisso sulla punta del naso si può smuovere il mondo. ”
Gorakshashatakam (X sec.)

In sanscrito Manipûra significa “gemma rilucente” perché brilla e irradia come il sole, un centro radioso e scintillante. Il suo simbolo è un loto a dieci petali, all’interno del quale si trova un triangolo con la punta rivolta verso il basso circondato da tre “svastiche” a forma di T, simboli indù per indicare il fuoco. Lo spazio interno di forma triangolare, è l’agni mandal (regione del fuoco – agni tattva). Il bijakshara RAM, bija di Agni è qui. Le divinità che vi presiedono sono Vishnu e la dea Lakshmi.


Yantra del quarto chakra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2011)

Anahata – il chakra del cuore

“L’amore è l’attrazione esercitata su ciascuna unità di coscienza dal centro dell’universo nel corso di prendere forma. ”
Theilhard de Chardin

Il simbolo del chakra del cuore è un cerchio di dodici petali di loto che circondano due triangoli intersecantisi, a formare una stella a sei punte. I triangoli rappresentano la discesa dello spirito nel corpo e l’ascesa della materia che si eleva a incontrare lo spirito. Questo chakra corrisponde al maha loka ed è di colore rosso profondo.

All’interno dell’esagono centrale si trova il bijakshara YAM, bija di vayu. Chi medita su questo chakra ha pieno controllo sul vayu tattva.
Egli ottiene buchari siddhi, khechari siddhi, kaya siddhi (il potere di volare nell’aria, di entrare nel corpo di un altro). Riceve l’Amore Cosmico e tutte le altre divine qualità sattviche.


Yantra del quinto chakra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2011)

Vishuddha – il purificatore

“O Devi! O Sarasvati!
Risiedi Tu sempre nel mio discorso.
Risiedi Tu sempre sulla punta della mia lingua.
O Madre Divina, datrice di perfetta poesia.”
SwamiSivanandaRadha

Vishuddha chakra è il centro dell’akasatattva (l’elemento etere). Il tattva è di puro colore blu. Al di sopra di questo, tutti gli altri chakra appartengono al manastattva. La divinità che vi presiede è Sadasiva (Itaralinga), e la dea è Shakini.

L’akasamandal (la regione dell’etere) è di forma sferica, come la luna piena. In questo centro vi è il bija dell’akasatattva, HAM.
La concentrazione sul tattva di questo chakra è chiamata akasidharana. Chi pratica questa concentrazione non perirà nemmeno nel pralaya, e ottiene il massimo successo.
Meditando su questo chakra, si ottiene la piena conoscenza dei quattro Veda, si diventa un trikalajnani (che conosce il passato, il presente e il futuro).


Yantra del sesto chakra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2011)

Ajna – Il percettore alato

“Nel cielo di Indra, si dice che vi sia una ramificazione di perle disposte in modo che, se ne guardate una, vi vedrete tutte le altre riflesse. Nello stesso modo, ciascun oggetto del mondo non è semplicemente sé stesso, ma comporta ogni altro oggetto e in realtà è ogni altro oggetto.”
Sutra Induista

I petali sono costantemente cresciuti di numero risalendo lungo la Sushumna, ma improvvisamente troviamo due petali nel chakra Ajna.

I petali assomigliano ad ali e simboleggiano la capacità di questo chakra di trascendere il tempo e lo spazio, consentendo allo spirito interiore di “volare” in luoghi e in tempi lontani.
Due petali bianchi intorno ad un cerchio, in cui si trova un triangolo con la punta rivolta verso il basso (trikuna) contenente il bijakshara di questo chakra: il pranava OM.
I due petali (yoga nadi) ai lati del loto (chakra), e le vibrazioni di queste nadi sono rappresentate dalle lettere sanscrite ham e ksham.
Chi si concentra su questo centro distrugge tutti i karma delle vite passate. I benefici derivati dalla concentrazione su questo chakra non possono essere descritti con le parole. Il praticante diventa un jivanmukta (un uomo liberato mentre è ancora in vita). Egli acquisisce tutti gli 8 siddhi maggiori e i 32 siddhi minori. Tutti gli yogi e i jnani si concentrano sul bijakshara di questo centro, il pranava. Ciò è chiamato bhrumadhya drishti (sguardo nello spazio tra le sopracciglia).


Yantra del settimo chakra

Tela su telaio cm. 40×40. Pittura acrilica (2011)

Sahasrâra – il loto dai mille petali

“O mio caro, ti auguro che la tua testa sia un guscio vuoto, in cui la tua mente possa guizzare all’infinito.”
Antico proverbio sanscrito

La parola sahasradala-padma denota che questo padma ha mille petali; cioè, mille yoga nadi emanano da questo centro. Ci sono diverse opinioni circa l’esatto numero dei petali, in ogni caso è sufficiente sapere che da questo centro procedono innumerevoli nadi.

L’elemento di questo chakra è il “pensiero”, un’entità fondamentalmente distinta e incommensurabile che rappresenta la principale manifestazione del più grande campo di coscienza che ci circonda, di conseguenza, la funzione di Sahasrâra è la conoscenza.
Al centro del chakra si trova il bija mantra per eccellenza. Il mantra OM è considerato infatti il suono originale che ha creato l’intero universo.
Quando l’energia kundalini raggiunge e risveglia il settimo chakra scompare il sé individuale e lo yogi si realizza su tutti i piani. Il Sahasrâra è la dimora della nostra anima.